SAGGIO SULLA PASSIONE
 
 
 
Pensiamo ai molti momenti in cui siamo i più grandi,
dove non soffriamo cadute.
Illusi!
 
Non sappiamo mai con certezza qual è il limite del piacere
e senza pensare facciamo cose prevedibili:
prevedibilmente perverse.
 
Comprendiamo che dobbiamo vivere sempre,
ma quando viviamo unicamente per un'altra persona,
non guardiamo mai a chi sta al nostro fianco.
 
Ciechi di virtù, non riusciamo a vedere i vizi degli altri.
Non ascoltiamo chi veramente si preoccupa per noi,
e sempre chiediamo che non si intromettano nelle nostre vite.
Ma sempre ci lamentiamo quando queste persone vanno via o si stancano di noi.
 
Quando siamo giovani, la libertà ci passa davanti ad ogni minuto, ad ogni secondo, ad ogni momento.
Siamo tentati di essere differenti dai nostri genitori, e per alcuni istanti queste illusioni ci assediano (ci circondano).
 
Comprendere ciò che davvero importa è per pochi,
si tratta più di una questione di non-essere che di essere.
 
Ma arriva un certo momento che una poesia incanta più di un gioiello di rubini.
Che amiamo di più le nostre madri che gli amici.
E che non è mai tardi per ricominciare,
che il valore dell’essere umano non sta nel non rinunciare mai, ma nel saper vivere perché così prevale la ragione.
 
Arriva un momento nel quale essere perseverante
è fare la cosa giusta nell’ora giusta,
e che rinunciare a un sogno non è  poi così tanto terribile.
Perché ci sono momenti in cui le nostre spalle non sopportano.
 
Comprenderemo che amiamo una persona nella stessa misura con cui siamo amati.
E che solo dopo il terzo o quarto momento difficile, sapremo riconoscere i veri amici.
 
Perdere non è così terribile. Penso che sia addirittura necessario per valorizzare i momenti della vittoria.
 
Comprenderemo che non siamo padroni di nessuno e nemmeno oggetti degli altri,
siamo persone e come persone dobbiamo agire.
 
Ci sono alcune circostanze nella vita, dove conta di più un sorriso che una mano tesa,
che non abbiamo bisogno di aiuto materiale, ma di sentirci utili.
 
Sapremo distinguere tra l’utopia e i nostri sogni, che sono poi sempre stati la stessa cosa.
 
Quando un tramonto sarà più luminoso che lo stesso sole, comprenderemo che non dobbiamo chiederci il perché, ma semplicemente chiudere gli occhi e gustarlo.
 
Comprenderemo che la bellezza non è quando diciamo la verità, ma come la diciamo.
E che una semplice parola può distruggere un castello di ferro, robusto e d’oro.
Che ci vogliono anni per costruire.
 
Impareremo che molte volte siamo più importanti per quelli non abbiamo mai visto che per quelli che vivono nel nostro quotidiano.
 
Ci renderemo conto che stare di fronte a uno specchio è sapere chi vorremmo essere, che stare di fronte a un libro è sapere chi potremmo essere,
e che stare di fronte ai nostri problemi è sapere chi veramente siamo.
 
 
 
 
Tradução de Stefano Ferari do poema Ensaio sobre a Paixão de Aderruan de Marco